{"id":13257,"date":"2025-04-09T05:57:06","date_gmt":"2025-04-09T05:57:06","guid":{"rendered":"https:\/\/osapiens.com\/it\/?p=13257"},"modified":"2025-04-09T05:57:07","modified_gmt":"2025-04-09T05:57:07","slug":"eudr-moda-e-tessile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osapiens.com\/it\/blog\/eudr-moda-e-tessile\/","title":{"rendered":"L\u2019impatto dell\u2019EUDR sulla moda: una svolta per filiere etiche e sostenibili"},"content":{"rendered":"\n
Il Regolamento dell\u2019Unione Europea contro la deforestazione (EUDR) \u00e8 destinato a rivoluzionare le pratiche commerciali globali, con un impatto particolarmente rilevante sull\u2019industria della moda e del tessile, da tempo associata alla deforestazione. Rappresentando un punto di svolta per la costruzione di supply chain etiche e sostenibili, l\u2019EUDR impone al settore una riflessione profonda sulla propria catena di fornitura, spingendolo ad abbracciare modelli pi\u00f9 responsabili. In questo articolo analizziamo le profonde implicazioni che l\u2019EUDR avr\u00e0 sull\u2019industria della moda e del tessile, esaminando le sfide da affrontare, le opportunit\u00e0 emergenti e i possibili sviluppi futuri che potrebbero ampliarne ulteriormente il raggio d\u2019azione.<\/p>\n\n\n\n
L\u2019EUDR rappresenta uno degli strumenti chiave della strategia dell\u2019Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversit\u00e0. Il regolamento mira, in sostanza, a impedire l\u2019ingresso nel mercato europeo di prodotti legati alla deforestazione o al degrado forestale. Tra le materie prime interessate figurano soia, olio di palma, bovini, gomma, cacao, caff\u00e8 e legname: tutti prodotti che dovranno ora provenire da filiere tracciabili e prive di legami con la deforestazione. Secondo il Parlamento Europeo, circa il 10% della deforestazione globale<\/a> \u00e8 riconducibile ai consumi dell\u2019UE legati all\u2019importazione di questi beni.<\/p>\n\n\n\n Il regolamento riguarda diverse materie prime fondamentali anche per il settore della moda, come il cuoio (derivato dai bovini) e la gomma. Tuttavia, al momento non si estende a materiali come il cotone o le fibre cellulosiche artificiali (MMCF), nonostante il loro impatto ambientale sia significativo. La Commissione Europea ha gi\u00e0 previsto di ampliare il campo di applicazione del regolamento tramite un atto delegato, basandosi su valutazioni riguardanti il contributo di altre materie prime alla deforestazione. La prima revisione dell\u2019ambito di applicazione delle materie prime dell’EUDR \u00e8 prevista entro due anni dalla sua entrata in vigore.<\/p>\n\n\n\n Inoltre, l\u2019EUDR si basa sulla definizione di \u201cforesta\u201d<\/a> adottata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), che comprende 4,06 miliardi di ettari di aree forestali a livello globale. Questa definizione include anche savane, zone umide e altri ecosistemi di valore, secondo quanto previsto dalle normative nazionali. La prima revisione del regolamento, prevista entro un anno dalla sua entrata in vigore, valuter\u00e0 l\u2019impatto di un\u2019eventuale estensione dell\u2019ambito normativo alle cosiddette \u201caltre terre boscate\u201d. Una seconda revisione, in programma entro due anni, prender\u00e0 in esame la possibilit\u00e0 di ampliare ulteriormente il campo di applicazione, includendo ecosistemi diversi dalle foreste.<\/p>\n\n\n\n Il mercato globale degli articoli in pelle, che nel 2023 ha superato i 250 miliardi di dollari, \u00e8 uno dei principali settori interessati dall\u2019EUDR. L\u2019Unione Europea \u00e8 uno dei maggiori importatori di prodotti in cuoio, una parte significativa dei quali proviene dal Brasile, dove l\u2019allevamento di bestiame \u00e8 responsabile fino all\u201980% della deforestazione nella foresta amazzonica (WWF<\/a>).<\/p>\n\n\n\n Con l\u2019introduzione del regolamento, i brand della moda sono tenuti a tracciare l\u2019origine della pelle utilizzata e a garantirne la conformit\u00e0 ai criteri di deforestazione zero, mettendo radicalmente in discussione le pratiche tradizionali su cui si basano le loro supply chain.<\/p>\n\n\n\n Inoltre, il mercato europeo della pelle \u00e8 strettamente legato all\u2019alta moda e al settore del lusso, che fanno ampio uso di vera pelle. La forte tradizione artigianale della regione e il ruolo centrale dei marchi di lusso rendono l\u2019Europa un attore chiave nel mercato globale della pelletteria.<\/p>\n\n\n\n Tuttavia, le rigorose disposizioni dell\u2019EUDR in materia di approvvigionamento a deforestazione zero avranno un impatto significativo su questo settore. I brand che operano in Europa devono ora garantire che la pelle utilizzata non sia solo di altissima qualit\u00e0, ma anche conforme ai nuovi standard di sostenibilit\u00e0. Questo aspetto assume particolare rilievo in un contesto in cui la domanda dei consumatori europei si orienta sempre pi\u00f9 verso prodotti etici e a basso impatto ambientale, rendendo la conformit\u00e0 all\u2019EUDR non solo un obbligo normativo, ma anche un vantaggio competitivo.<\/p>\n\n\n\n Anche il mercato globale della gomma \u00e8 oggetto di attenzione. La gomma naturale, ampiamente utilizzata nella produzione di calzature, accessori e tessuti tecnici spalmati, \u00e8 spesso associata alla deforestazione nelle aree tropicali. L\u2019EUDR impone ai brand del settore moda di verificare che l\u2019approvvigionamento della gomma non contribuisca alla deforestazione, spingendo cos\u00ec le aziende a rivedere le proprie pratiche di selezione dei materiali e produzione.<\/p>\n\n\n\n Nonostante il loro impatto ambientale rilevante, il cotone e le fibre cellulosiche artificiali (MMCF), come viscosa e rayon, non rientrano attualmente tra le materie prime regolamentate dall\u2019EUDR. Secondo la FAO, l\u2019industria globale del cotone ha un valore annuo superiore ai 50 miliardi di dollari e produce oltre 25 milioni di tonnellate ogni anno. In Brasile, la coltivazione del cotone \u00e8 una delle principali cause di deforestazione, in particolare nel Cerrado, una delle principali aree agricole del Paese. L\u2019espansione delle piantagioni di cotone ha infatti contribuito in modo significativo alla deforestazione e al degrado degli ecosistemi locali.<\/p>\n\n\n\n La maggior parte delle persone \u00e8 consapevole del legame tra foreste e carta, ma pochi si rendono conto che le foreste sono anche profondamente connesse ai vestiti nei loro armadi. Le fibre cellulosiche artificiali (MMCF), come viscosa, rayon, modal e lyocell, pur essendo ricavate da risorse rinnovabili come il legno, hanno un impatto ambientale significativo a causa dei loro processi di produzione. Tutte queste fibre derivano da piante, in particolare da alberi, rendendole fortemente dipendenti dalle risorse forestali e contribuendo, di conseguenza, alla deforestazione su larga scala.<\/p>\n\n\n\n Tutte queste fibre condividono un problema comune: l’approvvigionamento di materie prime. La produzione delle MMCF si basa in larga misura sul legno proveniente da foreste, comprese quelle antiche e in via di estinzione. Ogni anno vengono abbattuti oltre 300 milioni di alberi<\/a> per essere trasformati in fibre tessili cellulosiche, contribuendo alla deforestazione e mettendo in pericolo la biodiversit\u00e0. Interi ecosistemi forestali vengono distrutti per produrre i tessuti delle collezioni di moda della prossima stagione.<\/p>\n\n\n\n Il legame tra foreste e moda \u00e8 ancora poco noto, ma \u00e8 cruciale. Le MMCF sono fondamentali sia per il fast fashion che per l\u2019abbigliamento di lusso.\u00a0 Purtroppo, con l\u2019aumento della domanda, cresce anche la pressione sulle foreste, con effetti devastanti su ecosistemi vitali che svolgono un ruolo chiave nel sequestro del carbonio e nella tutela della biodiversit\u00e0. La perdita di queste foreste accelera il cambiamento climatico e priva numerose specie in via di estinzione del loro habitat naturale. Secondo gli scienziati, mantenendo l\u2019attuale ritmo di sfruttamento, entro il 2030 si rischia di perdere o danneggiare gravemente il 55% della foresta amazzonica<\/a>.<\/p>\n\n\n\n L\u2019EUDR pone sfide considerevoli per l\u2019industria della moda, soprattutto per quanto riguarda la conformit\u00e0 ai nuovi obblighi normativi e ai costi che ne derivano.<\/p>\n\n\n\n Per i brand della moda, soprattutto quelli con supply chain complesse e multilivello, l\u2019EUDR rappresenta una sfida rilevante. L’industria globale della moda dipende da una vasta rete di fornitori. <\/p>\n\n\n\n Implementare i requisiti di tracciabilit\u00e0 previsti dal regolamento potrebbe comportare un notevole aumento dei costi operativi. Saranno quindi necessari investimenti significativi in tecnologie per la gestione della supply chain, che potrebbero mettere sotto pressione le risorse di aziende gi\u00e0 caratterizzate da margini molto ridotti.<\/p>\n\n\n\n La spinta verso un approvvigionamento sostenibile, imposta dall\u2019EUDR, comporter\u00e0 con ogni probabilit\u00e0 un aumento dei costi di produzione. La pelle proveniente da filiere sostenibili \u00e8 spesso pi\u00f9 costosa rispetto a quella convenzionale, a causa delle modalit\u00e0 etiche di approvvigionamento, delle considerazioni ambientali e dei processi di certificazione coinvolti. Inoltre, le aziende dovranno investire in tecnologie per garantire tracciabilit\u00e0 e certificazione, con un ulteriore incremento dei costi. Queste spese potrebbero infine ricadere sui consumatori, influenzando l\u2019accessibilit\u00e0 economica dei prodotti.<\/p>\n\n\n\n Un report di Grand View Research<\/a> evidenzia la crescente domanda globale di articoli in pelle, trainata dalla moda di fascia alta e dai brand del lusso. L\u2019Europa si conferma un mercato chiave per i prodotti di lusso in pelle, dove i marchi puntano su materiali pregiati e lavorazioni artigianali. Tuttavia, la crescita del settore potrebbe risentire delle crescenti richieste in tema di sostenibilit\u00e0, con consumatori e autorit\u00e0 che spingono per un approvvigionamento della pelle pi\u00f9 etico. In un contesto in cui la sostenibilit\u00e0 assume un ruolo sempre pi\u00f9 centrale, le aziende attive nel mercato europeo dovranno trovare un equilibrio tra i costi legati alla filiera sostenibile e le aspettative dei consumatori in termini di qualit\u00e0 e responsabilit\u00e0 ambientale.<\/p>\n\n\n\n Il mancato rispetto dell’EUDR comporta rischi legali e reputazionali significativi. Le sanzioni possono arrivare fino al 4% del fatturato globale annuo<\/strong> di un’azienda nell\u2019UE. Inoltre, i brand che non rispettano la normativa rischiano gravi danni d\u2019immagine, soprattutto in un contesto in cui i prodotti sostenibili stanno diventando lo standard per i consumatori europei, anche in virt\u00f9 dell\u2019entrata in vigore di una serie di nuove normative ESG.<\/p>\n\n\n\n Nonostante le sfide, l\u2019EUDR offre importanti opportunit\u00e0 per quei brand che hanno gi\u00e0 investito in pratiche sostenibili.<\/p>\n\n\n\n Il mercato globale della moda sostenibile \u00e8 destinato a crescere costantemente, trainato da una domanda sempre maggiore di prodotti a basso impatto ambientale. I brand in grado di dimostrare la conformit\u00e0 all\u2019EUDR avranno con ogni probabilit\u00e0 un vantaggio competitivo, attirando una fetta di consumatori sempre pi\u00f9 attenta alla sostenibilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n L\u2019obbligo di conformarsi all\u2019EUDR potrebbe diventare anche un motore di innovazione per il settore moda. I brand potrebbero esplorare nuovi materiali alternativi o sviluppare tecnologie in grado di aumentare la trasparenza e la sostenibilit\u00e0 lungo la supply chain. Lo sviluppo di materiali in laboratorio o di origine alternativa potrebbe, ad esempio, acquisire maggiore rilevanza man mano che le aziende cercano soluzioni per rispettare i requisiti stringenti imposti dal regolamento.<\/p>\n\n\n\n Rispettare i criteri dell\u2019EUDR pu\u00f2 rafforzare la reputazione di un brand, aumentare la fiducia dei consumatori e aprire l\u2019accesso a nuovi mercati. Con l\u2019aumento della consapevolezza sull\u2019impatto ambientale dei propri acquisti, i consumatori tenderanno a premiare i marchi che dimostrano un impegno concreto verso standard di sostenibilit\u00e0 rigorosi, generando nuove opportunit\u00e0 di crescita e quote di mercato.<\/p>\n\n\n\n Mentre l’industria della moda \u00e8 alle prese con le sfide poste dall’EUDR, le aziende devono trovare soluzioni efficaci per garantire la conformit\u00e0 senza compromettere l\u2019efficienza operativa. \u00c8 proprio in questo contesto che entra in gioco osapiens, offrendo una soluzione software completa, pensata appositamente per supportare le imprese nell\u2019adeguamento ai requisiti dell\u2019EUDR. Sfruttando la soluzione di conformit\u00e0 EUDR di osapiens, l’osapiens HUB for EUDR<\/a>, i brand della moda possono ottimizzare la gestione della supply chain, garantire la tracciabilit\u00e0 e restare sempre aggiornati rispetto ai cambiamenti normativi.<\/p>\n\n\n\n L\u2019osapiens HUB \u00e8 una piattaforma ESG completa, progettata per offrire soluzioni di conformit\u00e0 a un\u2019ampia gamma di regolamenti in ambito ambientale, sociale e di governance, non solo all\u2019EUDR. I suoi vantaggi vanno ben oltre il semplice rispetto delle normative, permettendo di ottimizzare e automatizzare i processi della supply chain, migliorandone trasparenza ed efficienza. La piattaforma consente alle aziende di ottenere una visibilit\u00e0 completa sulle proprie filiere, rendendole pi\u00f9 tracciabili, sostenibili e performanti. Con l\u2019osapiens HUB, le imprese possono integrare la sostenibilit\u00e0 all\u2019interno delle proprie attivit\u00e0 operative in modo fluido, rispettare i requisiti normativi e, al tempo stesso, generare un impatto positivo di lungo periodo, rafforzando la propria competitivit\u00e0 in un mercato sempre pi\u00f9 orientato alla sostenibilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n L\u2019EUDR \u00e8 destinato a trasformare profondamente l\u2019industria della moda e del tessile, imponendo requisiti stringenti in materia di trasparenza e sostenibilit\u00e0 lungo la supply chain. Sebbene il regolamento comporti sfide, come l\u2019aumento dei costi e la necessit\u00e0 di una gestione pi\u00f9 avanzata della filiera, apre anche la strada a nuove opportunit\u00e0 di innovazione e leadership nella moda sostenibile.<\/p>\n\n\n\n Con l\u2019evoluzione della normativa e la possibile estensione a materiali come il cotone e le fibre cellulosiche artificiali, il settore dovr\u00e0 adattarsi a nuovi standard normativi e continuare a promuovere la sostenibilit\u00e0. Affidandosi a soluzioni come quelle offerte da osapiens, i brand non solo possono garantire la conformit\u00e0, ma anche posizionarsi come protagonisti del cambiamento verso pratiche etiche e sostenibili, affermandosi come leader nella transizione globale verso una moda pi\u00f9 responsabile.<\/p>\n\n\n\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il Regolamento dell\u2019Unione Europea contro la deforestazione (EUDR) \u00e8 destinato a rivoluzionare le pratiche commerciali globali, con un impatto particolarmente rilevante sull\u2019industria della moda e del tessile, da tempo associata alla deforestazione. Rappresentando un punto di svolta per la costruzione di supply chain etiche e sostenibili, l\u2019EUDR impone al settore una riflessione profonda sulla propria catena di fornitura, spingendolo ad … <\/p>\n<\/figure>\n\n\n\n
Ambito di applicazione dell\u2019EUDR e possibili estensioni<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Materie prime sotto la lente dell\u2019EUDR<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
Cuoio: uno degli obiettivi principali dell’EUDR<\/h3>\n\n\n\n
La gomma nel mirino dell\u2019EUDR<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
E il cotone e le fibre sintetiche?<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
MMCF: l\u2019impatto nascosto sulle foreste<\/h3>\n\n\n\n
Le sfide all\u2019orizzonte: conformit\u00e0 e costi<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
Trasparenza e tracciabilit\u00e0 nella supply chain<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Costi in aumento<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Rischi legali e reputazionali<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Opportunit\u00e0: innovare per un futuro sostenibile<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
Vantaggio competitivo grazie alla sostenibilit\u00e0<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Innovazione nei materiali e nelle pratiche<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Espansione del mercato e creazione di fiducia<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Gestire la conformit\u00e0 all\u2019EUDR: come pu\u00f2 aiutare osapiens<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
Conclusione: verso un futuro sostenibile per il settore moda e tessile<\/h2>\n\n\n\n