La CSRD si applica alle grandi imprese dell’UE che soddisfano almeno due dei seguenti criteri: 

• oltre 250 dipendenti, 
• fatturato superiore a 40 milioni di euro, 
• attivi totali superiori a 20 milioni di euro. 

Coinvolge inoltre le PMI quotate nell’UE e le imprese non UE con un fatturato annuo nell’UE superiore a 150 milioni di euro e almeno una filiale o succursale nell’UE. 

I requisiti di reporting CSRD entrano in vigore gradualmente: dal 2024 per le grandi imprese quotate già soggette alla NFRD, dal 2025 per le altre grandi imprese, dal 2026 per le PMI quotate (con possibilità di proroga al 2028), dal 2028 per le imprese non UE con operazioni significative nell’UE.

Con la CSRD, le aziende devono divulgare informazioni allineate agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che coprono temi ambientali, sociali e di governance (ESG). Ciò include obiettivi di sostenibilità, rischi e opportunità finanziarie, impatti, politiche e progressi – basandosi sul principio della doppia materialità.

La doppia materialità è un concetto fondamentale della CSRD. Richiede alle aziende di rendicontare sia l’impatto delle questioni di sostenibilità sulla propria performance finanziaria (materialità finanziaria), sia l’impatto delle attività aziendali sulle persone e sull’ambiente (materialità d’impatto).

Le aziende possono semplificare la conformità alla CSRD utilizzando strumenti digitali come l’osapiens HUB for CSRD. La piattaforma automatizza la raccolta dati, consente valutazioni di doppia materialità, assicura un reporting conforme agli ESRS e fornisce documentazione pronta per l’audit – risparmiando tempo e garantendo accuratezza.